Cosa fare durante una "crisi" finanziaria

Durante i momenti di panico sui mercati finanziari abbiamo tre strade da poter seguire per gestire il nostro portafoglio considerando che ormai tutto ciò che andava fatto prima degli eventi drammatici è un dato di fatto e non si può più modificare.

Possiamo seguire la strada dell’”agire molto”, ovvero correre ai ripari, vendere le posizioni che stanno perdendo e scappare verso i beni rifugio che dovrebbero conservare il proprio valore; in questo caso il rischio è di sbagliare “timing” e arrivare tardi, liquidare posizioni in perdita generando effettive perdite oltre a spendere in commissioni di negoziazione inutilmente.

Potremmo seguire anche la strada dell’”agire poco”, ovvero fare qualche aggiustamento di portafoglio, mano a mano vendere le posizioni che magari si sono apprezzate e ribilanciare le posizioni in perdita se crediamo nella strategia adottata prima degli eventi; sicuramente meno drammatica della prima scelta bisogna comunque avere profonde conoscenze degli strumenti finanziari e dei mercati per poter operare in questo modo.

La terza opzione è quella di non fare niente e spesso è l’ipotesi più razionale di tutte, se abbiamo delineato una strategia prima degli eventi drammatici di questi giorni e se crediamo ancora in quella strategia altro non dobbiamo fare che mantenere la linea consci che le scelte fatte sono state compiute in un momento di razionalità sicuramente maggiore rispetto a quella che al momento permea tutto il mondo.

Qualcuno potrebbe obbiettare “chi siamo noi per rimanere razionali mentre un pazzo diffonde morte e guerra in Europa?” in effetti l’unica eventualità per la quale dovremmo agire sulle nostre posizioni potrebbe essere rappresentata da una escalation che porti a una guerra mondiale, ancora per fortuna molto lontana, si spera, dagli obbiettivi criminali Russi.

Da notare infine come le valute digitali ancora una volta si siano dimostrate un asset speculativo e non un bene rifugio come si poteva pensare, l’oro, le materie prime, valute forti e titoli di stato di paesi solidi sono al momento ancora i porti sicuri per i momenti di tempesta.

(28.02.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)