Crollano i mercati, il rischio nucleare alle porte dell'Europa

Stiamo assistendo a un momento in cui i mercati finanziari agiscono in modo frenetico, i crolli verticali sono provocati dalla paura di conseguenze nefaste per il mondo intero e più si avvicina il punto più basso di questa crisi più il panico prenderà il controllo dei mercati.

Lo spettro di una guerra mondiale è qualcosa che non possiamo neanche immaginare e porterebbe a conseguenze che nessuno in nessun modo potrebbe prevenire o arginare riguardo ai propri risparmi.

Se invece la situazione dovesse risolversi resteremmo comunque invischiati in un ordine mondiale che di fatto è mutato con la Russia tagliata fuori dal mondo economico e finanziario il che sicuramente rappresenterebbe una mina impazzita dato che il paese sprofonderebbe nella povertà diventando ancora più aggressivo.

Usciti da una pandemia mondiale non è facile al momento fare previsioni o capire come muoversi sui mercati, una buona dose di sicurezza certo sarebbe doverosa e tutti quei porti sicuri rappresentati dai titoli di stato di paesi solidi, valute stabili e materie prime essenziali costituiscono ora un buon punto di appoggio per il proprio portafoglio.

Tutto ciò che è invece rappresentato dal comparto a rischio al momento subisce forti pressioni di vendita, soprattutto in quell’Europa che da inizio anno stava riguadagnando il terreno perso negli ultimi vent’anni rispetto ai listini Statunitensi.

Paesi lontani dalla guerra conservano meglio il loro valore anche se il riposizionamento dei fondi d’investimento su un profilo di rischio più basso coinvolge nella vendita indistintamente tutti i paesi e i comparti mondiali con, purtroppo, alcune eccezioni legate al mondo degli armamenti e a quello energetico.

Dove andremo a finire? Se si dovesse trattare di una correzione profonda come tante ve ne sono state nella storia un calo del venti o del trenta percento non rappresenta un problema insormontabile e potrebbe essere recuperato perfino in corso d’anno.

 Se invece la guerra dovesse iniziare a coinvolgere anche altri paesi Europei o peggio ancora dell’alleanza Nato saremmo in grosse difficoltà almeno nel primo periodo del conflitto, sperando che tutto ciò non accada e che attraverso un accordo, ora improbabile, si riesca a fermare questa pazzia.

(09.03.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)