I beni rifugio e le criptovalute, differenze tra usi e abusi

Negli anni abbiamo imparato che i titoli di stato di Nazioni solide come gli Stati Uniti d’America, il Giappone, Francia, Germania e adesso persino l’Italia si apprezzano in momenti di panico sui mercati finanziari.

Tra questi molti sono espressi in valuta locale, significa che li acquistiamo in dollari, in yen e anche questo rappresenta un fattore di sicurezza in quanto queste valute sono da sempre considerate solide e stabili in momenti di burrasca.

Ora ci accorgiamo che anche il Renminbi, la valuta Cinese, rappresenta per i mercati un porto sicuro visto il corposo apprezzamento persino sul dollaro delle ultime settimane.

Insieme a questi il franco svizzero e persino la sterlina inglese che negli ultimi anni complice la Brexit è stata presa di mira dai mercati finanziari stanno svolgendo un discreto lavoro di copertura.

Oro, Palladio, Rame e metalli industriali e preziosi in genere spiccano il volo in situazioni dove l’incertezza non permette di vedere il futuro, né in un senso né nell’altro; in questo momento sappiamo solo che l’oro o il rame saranno sempre oro e rame in futuro e dovrebbero conservare comunque il loro valore.

Un caso particolare è rappresentato dalle Criptovalute che si stanno muovendo in ordine sparso; dopo un primo momento di crollo che ci ha fatto comprendere come le stesse non siano di fatto un bene rifugio tout court ora stanno riguadagnando un po’ di terreno ma perché? Una tesi abbastanza verificata di molti analisti vede nell’uso delle Criptovalute un modo per i Russi di eludere l’embargo finanziario imposto dall’occidente.

Muovendosi in un campo non controllabile dai normali circuiti bancari la popolazione così come il governo e gli oligarchi Russi riescono attraverso le criptovalute a portare all’estero i propri soldi o ad evitare il crollo del Rublo che ormai possono usare per accendere il caminetto.

Le valute elettroniche purtroppo si prestano a tutta questa serie di sgambi illeciti nel cosiddetto “dark web” e i governi non sono ancora riusciti ad arginare questa funzione che sembra essere la principale insieme a quella di investimento speculativo altamente rischioso.

(16.03.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)