Il futuro che avanza: nuove tecnologie e mercati
Le sfide dei prossimi anni coinvolgeranno sicuramente gli aspetti economici e finanziari del mondo intero arrivando a toccare i nostri stessi interessi.
Nessuno di noi è escluso dalla lotta ma anche dagli effetti dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e dell’avanzamento tecnologico che diventa sempre più rapido e veloce.
Spunteranno mercati innovativi, un po’ come è stato per i Bitcoin, e lo faranno soprattutto su quelle sfide che per l’umanità intera sembrano impossibili da compiere.
A livello climatico l’obbiettivo delle emissioni zero andrà gestito a livello mondiale con un miglioramento del mercato dei crediti di carbonio; attualmente si può compensare la propria emissione di CO2 acquistando crediti di carbonio, ovvero attività che generano emissioni negative, assorbono CO2.
Questo mercato particolare in alcune parti del mondo è stato scovato dalla speculazione e rischia di diventare così appannaggio della finanza contemporanea prima ancora che diventi uno strumento utile per abbattere o azzerare le emissioni.
Un’altra grande sfida è quella dei mari, sempre più inquinati e meno pescosi, in questo settore ci sono molto aziende che si dedicano alla pulizia dei mari con brevetti innovativi e possono rappresentare il futuro di un settore che dovrà per forza essere in espansione se vorremo ancora mangiare pesce.
Dal punto di vista della tecnologia i campi aperti sono impressionanti, c’è davvero l’imbarazzo della scelta ma uno che in particolare sembra lanciato verso una crescita esponenziale è quello legato alla realtà virtuale, utilizzata non solo a scopo di divertimento ma anche ad esempio per la gestione del dolore cronico dei pazienti.
Gli impulsi sono sempre molto alti, quello che manca al momento è una regolamentazione dei settori (parlando soprattutto di alcuni mercati di crediti di carbonio) che riesca a lasciar libero di correre il mercato mettendo delle regole per evitare che faccia la fine dei mutui subprime.
Non è necessario un periodo di stabilità per la crescita di questi mercati ed anzi spesso e volentieri i periodi turbolenti sono i migliori per rilanciare o innovare determinati campi dell’economia, certo bisogna evitare escalation nucleari o conflitti intercontinentali che sarebbero troppo da gestire anche per dei processi in veloce crescita.
(20.09.2022)
(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)