Il ritorno dei titoli Value contro i Growth

Abbiamo già parlato qualche volta di questa dicotomia tra titoli value e growth, i primi si basano su fondamentali economici solidi e una storia d’impresa consolidata mentre i secondi viaggiano sull’onda dell’entusiasmo di possibili utili futuri stratosferici dettati da nuovi mercati, nuove tecnologie o sviluppi imprevisti.

Quando l’inflazione aumenta e con lei aumentano anche i tassi d’interesse i titoli value tendono a performare meglio di quelli growth, questa statistica è corroborata dal fatto che spesso i titoli value si riferiscono ad aziende che hanno minor leva finanziaria e maggior stabilità nella crescita.

Quando le economie galoppano e il denaro costa poco i titoli value soffrono” rispetto a quelli growth perché i loro utili rimangono stabili e non utilizzando molto debito non hanno dei vantaggi notevoli derivanti dall’utilizzo della leva finanziaria.

Quando invece i tassi e l’inflazione si alzano e la crescita rallenta il loro vantaggio rispetto ai titoli growth è quello di mantenere un utile tutto sommato invariato o quasi e grazie al basso accesso al credito o alle molte liquidità aziendali subire meno il rialzo del costo del denaro.

E’ importante per un buon risparmiatore individuare le fasi critiche dei mercati come quella che stiamo affrontando, i titoli che si basano su fondamentali solidi possono anche perdere valore nel breve periodo ma difficilmente potranno subire tracolli come a volte accade ad aziende che non hanno la solidità per reggere a bruschi cambiamenti di mercato.

Selezionare titolo a titolo per il risparmiatore comune può essere difficile ma per fortuna ci vengono in aiuto i fondi o gli etf che selezionano al nostro posto i titoli che in base ad alcuni indici ed indicatori aziendali rientrano tra quelli considerabili “value”.

Stiamo attenti sempre ai profili commissionali quando ci approcciamo a qualsiasi fondo, Etf o certificato d’investimento per evitare che il possibile rendimento positivo venga eroso dai costi degli strumenti finanziari.

Dopo anni di dominanza dei titoli legati alla crescita potremmo essere entrati in un territorio felice per i fondamentali economici e per le aziende sane con prospettive forse non eccezionali ma solide.

(05.07.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)