Qualche segnale di miglioramento?

La combinazione di guerra, economie deboli, tassi in risalita e inflazione ha spaventato i mercati ma vediamo forse qualche segnale di miglioramento all’orizzonte?

Rispetto alle paure di una nuova stagflazione in stile anni settanta siamo forse meno preoccupati che qualche tempo addietro, la salita del costo delle materie prime energetiche si è sostanzialmente fermata e in molti vedono se non un picco, un altopiano dove i prezzi hanno arrestato la loro corsa.

La dinamica che preoccupa maggiormente all’interno della possibile via della stagflazione è la bassa crescita, le aspettative sono state pesantemente ridimensionate sia in Asia che in Europa e in America e il probabile ormai certo rialzo dei tassi d’interesse per cercare di contenere l’inflazione potrebbe spingere ancora più al ribasso le stime di crescita.

Qualcosa può chiaramente cambiare e forse sta già cambiando, l’inflazione ad esempio sta rallentando la sua crescita ed è attesa in ridimensionamento a partire dai primi mesi dell’anno prossimo.

In secondo luogo alcune aree economiche stanno riprendendo l’espansione, la Cina dopo i blocchi imposti per i focolai Covid ha iniettato liquidità nel sistema cercando di rilanciare il più possibile la carovana economica Cinese.

Basta una piccola scintilla per far credere ai mercati di aver superato la congiuntura sfavorevole ed essere diretti, tra tre, sei mesi o un anno a un possibile ritorno alla crescita economica e finanziaria.

Qualche ragione per essere ottimisti c’è anche se il quadro geopolitico rimane incerto e i regimi autoritari creeranno insicurezza ed incertezza ancora per molti anni se il mondo non riuscirà a ritrovare un equilibrio politico e commerciale dopo la più grande crisi sanitaria del secolo.

I prezzi di molte materie prime alimentari stanno iniziando a ritracciare dai picchi raggiunti a causa del conflitto Russo-Ucraino, forse si sbloccheranno anche gli aiuti umanitari verso i paesi dell’africa subsahariana che sono impantanati dai prezzi lievitati oltre misura.

Quel che è certo è che non dobbiamo fermarci alla narrazione del momento ma provare ad intravedere qualche spiraglio per un futuro più sostenibile anche finanziariamente.

(28.06.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)