Scivolone di inizio anno a Wall Street, a che punto siamo?

Come al solito abbiamo poche certezze per quanto riguarda i movimenti dei mercati nel breve periodo, qualcuno intravede un mercato ribassista mentre altri ancora pensano già ai guadagni ipotetici da qui a fine anno.

Dopo lo scivolone di inizio anno dove soprattutto i titoli tecnologici hanno perso terreno sembra proprio che il vento sia cambiato, che si tratti di una rotazione che al momento coinvolge soprattutto quest’ultimo settore e nel mentre affossa anche tutti gli altri comparti?

Il dubbio c’è ed è forte perché in concomitanza troviamo un deciso cambio di passo nella politica dei tassi d’interesse con la quale la banca di stato Americana ha preannunciato non solo il rialzo degli stessi ma soprattutto la fine della politica monetaria espansiva, niente più benzina per i mercati finanziari insomma.

Se incrociamo questi elementi ovvero: rialzo dei tassi, stretta monetaria, inflazione, caro delle materie prime e ripartenza economica arriviamo a un possibile scenario per il futuro dove i “vecchi” titoli industriali e produttori di beni di consumo possono farla da padrone insieme al comparto finanziario che beneficerà di un aumento del costo del denaro dato che aumenterà anche i propri margini economici.

Una grande rotazione può portare scompiglio e vendite generalizzate inizialmente ma può portare in futuro a una ripartenza in settori che non consideriamo da molti anni.

Già nel 2021 il comparto dell’energia ha ripreso molto terreno rispetto agli anni passati e la strada potrebbe continuare se i prezzi delle materie prime energetiche rimarranno alti.

Le piccole e medie imprese ma soprattutto quelle aziende la cui produzione assicura un valore aggiunto stabile potrebbero beneficiare di un ambiente economico del genere anche grazie al fatto che per molti investitori mantenere le liquidità sui conti correnti sarà sempre meno produttivo.

Molti analisti non credono che i forti ribassi visti nel comparto tecnologico possano rappresentare lo scoppio di una bolla, certo le valutazioni erano alte e inflazionate dalla liquidità presente sui mercati e dalla pandemia che ha spinto i titoli di tutto il comparto “internet” ma siamo lontani dalle vicende dei primi anni duemila.

(09.02.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)