Se torna la crisi sul Belpaese

Per quanto tempo dovremo convivere con lo spauracchio della crisi del debito? Per quanto ancora i politici potranno sfruttare l’arma della composizione della crisi dello stato Italiano per imporre personalismi inutili?

L’Italia ha un obbiettivo che è quello di non perdere i fondi Europei senza i quali potremmo avere serie difficoltà nel rientrare tra i piani di stabilizzazione a lungo termine della nostra economia non ancora così malandata.

Un obbiettivo che difficilmente potrebbe essere raggiunto se l’Italia dovesse tornare nella bagarre dei balletti di governo, dei personalismi e dei tira e molla politici.

Per quanto concerne il lato investimenti e risparmi è ovvio che l’Europa ha tutto l’interesse a mantenere saldo il debito pubblico Italiano anche successivamente la fine delle politiche monetarie espansive.

Consideriamo che l’alta inflazione attuale non consente di aumentare il denaro in circolazione né di iper stimolare i mercati come fatto in passato ma che d’altro canto l’inflazione oltre a “mangiare” la crescita abbatte parallelamente anche il debito detenuto in euro.

I mercati non hanno dato segnali troppo allarmanti perché probabilmente sperano in un recupero in corner dell’attuale governo e il proseguimento di una rotta ben tracciata ma le sorprese potrebbero peggiorare questa situazione.

Mai come quest’anno il detto “vendi in maggio e vai in vacanza” avrebbe potuto essere più azzeccato, da allora qualche timido segnale di miglioramento lo stiamo vivendo anche se d’estate di norma i pochi scambi sui mercati lasciano il fianco a possibili ondate speculative gestite e orchestrate anche da pochi trader.

Speriamo di non dover fare i conti con un nuovo ribasso dei corsi azionari ma soprattutto del prezzo dei Btp e in generale dei titoli emessi dal tesoro Italiano, le reazioni a catena in questi casi sono abbastanza pesanti e coinvolgono in primis gli istituti bancari che detengono grandi quantità di debito pubblico oltre che ridurre il patrimonio generale nelle mani degli Italiani.

E’ brutto dirlo ma siamo in un momento dove mantenere i soldi liquidi costa, ovvero vengono erosi dall’inflazione, averli tutti investiti potrebbe essere un problema in caso di ulteriori ribassi dei mercati e soprattutto non avere in futuro la disponibilità per entrare sui mercati con prezzi ancora più bassi potrebbe rappresentare un costo ancora più alto dell’erosione inflazionistica.

(13.09.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)