Un piccolo barlume di speranza sui mercati

Le elezioni di Mid-Term Usa porteranno un po’ di novità sui mercati finanziari, chi si aspettava un’ondata repubblicana dovrà ricredersi e questa spinta alla democraticità negli Stati Uniti rafforzerà i venti di ripresa che spirano deboli attualmente sui mercati.

Le ultime settimane infatti hanno portato una sostanziale stabilizzazione dei prezzi delle materie prime energetiche complice anche la ritirata Russa dalle zone conquistate in Ucraina e l’indebolimento oggettivo di tutta l’operazione voluta da Putin.

Se questa stabilità energetica dovesse perdurare per l’inverno potremmo assistere a uno stazionamento dei tassi di interesse e a una fase in cui i mercati potrebbero guardare “oltre l’ostacolo” della recessione a una ripresa futura più rosea.

A livello tecnico attualmente gli indici sono ancora impostati al ribasso, quando i livelli massimi e minimi dei prezzi sono sempre più bassi dei precedenti si dice che il “trend” è appunto ribassista, in un canale volto all’ingiù.

Qualche indice però sta dando segnali di uscita da questi canali, ad esempio l’indice Europeo sembra tra tutti quello più incline a poter destabilizzare questa tendenza e chissà un giorno a guidare la ripresa.

Sono ovviamente tutte supposizioni basate su quella che normalmente viene chiamata “analisi tecnica” dei mercati e che non è certo infallibile ma può dare indicazioni basandosi sui livelli dei prezzi delle azioni che rispondono in ogni caso alle aspettative che gli operatori economici hanno sui mercati.

Rimangono chiaramente molti pericoli e problemi irrisolti, partendo dalla situazione geopolitica mondiale arrivando alla forte necessità di regolare i termini dello sviluppo sostenibile soprattutto per l’impatto disastroso che i cambiamenti climatici stanno avendo sui paesi in via di sviluppo.

Sono problemi che si toccano con mano anche sui mercati finanziari, gli indici legati ai paesi emergenti infatti sono in forte crisi da anni, guidati al ribasso dalla Cina e dalla Russia ma anche da un futuro che vede nelle dinamiche climatiche molta incertezza, pensiamo a tutto il sud est asiatico e all’africa che rappresentano la maggior parte di questi mercati insieme al centro e sud America, tutti toccati inevitabilmente da questa situazione.

(08.11.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)