A che punto sono i tassi d'interesse e come si muoveranno

Gli ultimi fortunati che hanno stipulato contratti di mutuo o finanziamento a tasso fisso tra fine 2021 e inizio 2022 stanno già beneficiando di un effetto particolare che non vedevamo da circa quarant’anni, l’inflazione.

Avendo una rata bloccata ogni aumento inflazionistico nel medio periodo va a beneficio di chi ha contratto debito a tasso fisso, il valore reale della rata del mutuo o del finanziamento sarà sempre più basso mano a mano che l’inflazione lavorerà sul rialzo dei prezzi.

Per fare un esempio pensate alla rata del mutuo a tasso fisso in confronto con il famoso “carrello della spesa” o con le bollette, se prima in una rata del mutuo ci stavano sei spese settimanali adesso la potremmo scambiare solo con quattro o cinque spese settimanali.

Questo significa che quando anche i redditi si adegueranno alle dinamiche inflazionistiche la rata peserà meno sullo stipendio del consumatore che ha scelto di fissare il tasso, purtroppo i salari sono molto più lenti dei prezzi nell’adeguarsi alle dinamiche inflazionistiche e i contratti collettivi del lavoro non prevedono l’aggancio automatico all’aumento dei prezzi.

Anche chi ha stipulato mutui a tasso variabile in realtà beneficia ancora, seppur meno, dell’inflazione. Quest’ultima infatti è maggiore rispetto all’aumento dei tassi d’interesse anche se il consumatore che ha scelto il tasso variabile vedrà aumentare la rata considerevolmente a seconda che questa sia legata al tasso Euribor a tre o a sei mesi.

Dal punto di vista degli investimenti questo periodo tumultuoso può offrire alcune opportunità sul mercato del credito, le obbligazioni a tasso fisso a lunga scadenza sono infatti crollate e restituiscono ora un rendimento interessante.

L’inflazione “importata” dalla pandemia e dall’aumento energetico potrebbe avere vita relativamente breve e una volta passato lo strappo al rialzo potremmo tornare alla nostra economia “stanca” occidentale di bassa crescita e bassa inflazione; se questo dovesse accadere l’anno prossimo o tra un paio d’anni torneremmo ad avere dei saggi d’interesse molto bassi e beneficiare degli attuali prezzi obbligazionari potrebbe rivelarsi un buon affare.

Nessuno ha la sfera magica ma sicuramente qualche ragionamento sul comparto obbligazionario si può iniziare a fare stando attenti sempre alla geopolitica infuocata di questi tempi.

(11.10.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)