Un anno particolarmente buono per le materie prime

E’ stato un anno eccezionale per il rendimento e la crescita di quasi tutte le materie prime, alcune hanno subito degli aumenti di prezzo eccezionali dettati dalla ripresa economica che ha creato una necessità ben maggiore rispetto alla quantità di materie prime in circolazione.

Al di là dell’aumento congiunturale, ovvero legato alla situazione del momento, potrebbe trattarsi effettivamente di movimenti di lungo respiro che iniziano con shock di breve ma che mantengono i loro effetti nel lungo.

Questo potrebbe rappresentare un’opportunità di investimento ma anche un problema per il futuro vista la pressione inflazionistica che potrebbe perdurare più a lungo del dovuto.

Quest’ultima la sentiamo tutti i giorni sul carburante, nelle bollette dell’energia e del gas e la sentiremo a breve anche sulla spesa alimentare piuttosto che su quella di beni di prima necessità.

Tornando al discorso sulle materie prime abbiamo diversi modi per investire su questa asset class, direttamente attraverso strumenti di investimento dedicati come i fondi o i loro cugini Etf o Etc oppure sulle aziende che guadagnano dall’aumento dei prezzi delle materie prime.

Molte aziende infatti estraggono direttamente la materia prima oppure sono intermediarie della stessa e potrebbero avvantaggiarsi di un aumento del prezzo e conseguentemente dell’aumento in percentuale dei margini.

Anche le aziende che si occupano di trovare un’alternativa alle materie prime utilizzate e che stanno salendo di prezzo vertiginosamente potrebbero subire i benefici dell’inflazione sulle materie prime; chi si occupa di energia alternativa e pulita ad esempio ha visto crescere enormemente le prospettive di business visto che a parità di altre condizioni la loro energia costa meno che in passato rispetto alle fonti classiche.

Rimane un comparto molto rischioso e con oscillazioni di prezzo decisamente alte, dobbiamo quindi utilizzare i proverbiali “piedi di piombo” e considerare che un movimento sul lungo periodo spesso non corrisponde a un possibile movimento contrario di breve periodo.

In questo caso la vecchia strategia del piano di accumulo potrebbe tornare utile facendo attenzione però che determinate scoperte tecnologiche o logiche future non comportino una progressiva dismissione della materia prima e quindi un potenziale calo di prezzo nel lungo.

(14.01.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)