L'annus horribilis dei mercati finanziari

Nonostante le batoste prese nei primi sei mesi dell’anno i mercati finanziari stanno continuando a navigare al ribasso, quest’estate complici le dinamiche belliche nell’est Europa e l’inflazione fuori controllo si è creato un’ambiente veramente sfavorevole a quasi ogni categoria di investimento.

Le obbligazioni dato che l’inflazione cresce perdono di valore, le azioni crollano sotto il colpo di un probabile aumento dei tassi d’interesse; nemmeno l’oro riesce a resistere al contraccolpo e sembra che l’unico asset in grado di resistere a quest’anno funesto possano essere le materie prime energetiche.

Anche qui però a livello di scambi globali segnaliamo un rallentamento, sul mercato i barili di petrolio costano meno che nel 2013 e se l’Europa troverà un’alternativa al gas russo o imporrà il price Cap potremmo ritrovare valori normali del gas naturale.

Operare in situazioni del genere è molto complesso, solitamente avere un piano di accumulo attivo è il modo migliore per approfittare di ribassi continui dei mercati perché mano a mano che il prezzo cala si media la posizione e nel momento in cui questi dovessero girare in positivo potremmo avere i benefici della ripresa partendo da un prezzo di acquisto mediato al ribasso.

E’ sempre importante non farsi prendere dal panico, il grande investitore Warren Buffett era infatti in rosso di oltre sei miliardi di dollari durante la crisi finanziaria del 2008 ma non avendo venduto le posizioni in perdita, convinto che fossero investimenti in imprese e situazioni sane, è riuscito a riguadagnare tutte le posizioni ed anzi a incrementare il patrimonio.

Quello che possiamo fare noi piccoli risparmiatori è in parte seguire gli insegnamenti dei grandi investitori e in parte evitare di prendere decisioni improvvise e basate sulle emozioni ma ragionare sulla propria pianificazione finanziaria.

Al momento attuale circa il sessanta percento degli operatori finanziari è convinto che i ribassi continueranno a causa di una probabile recessione, dell’inflazione accompagnata da un corposo aumento dei tassi d’interesse e della possibile guerra nucleare alle porte dell’Europa.

Così tanti pessimisti sono rari sui mercati e a volte in passato hanno coinciso con momenti nei quali il vento è cambiato ed ha riportato la positività.

(27.09.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)