Le valute: rischio, sicurezza, opportunità

Abbiamo voluto partire l’anno nuovo con un’attenta osservazione delle valute e del loro effetto sui portafogli degli Italiani, ecco qualche racconto.

Iniziamo col dire che pochissimi portafogli sono esposti a valute diverse dall’euro e quasi sempre si è esposti unicamente verso il dollaro americano, significa che solo variazioni del rapporto tra l’euro e il dollaro americano possono incidere sul valore delle nostre poste di portafoglio.

In pochi se non in pochissimi sono esposti anche a valute emergenti o valute di altri paesi relativamente stabili come sterline, franchi svizzeri o yen giapponesi.

Le valute sono effettivamente un rischio aggiunto per il nostro portafoglio perché nel caso di un apprezzamento dell’euro nei confronti delle stesse percepiremmo una diminuzione del valore dei titoli comprati ed espressi in      queste valute.

D’altro canto possono però rappresentare un canale di diversificazione molto importante essendo slegate quasi completamente dalle dinamiche del mercato finanziario azionario, il dollaro americano ad esempio rappresenta un bene rifugio in caso di crisi dei mercati sia azionari che obbligazionari.

Certo non tutte le valute sono uguali e non tutte possono avere lo stesso peso in portafoglio, siamo consapevoli che le valute emergenti sono più rischiose ma teniamo in considerazione che fluttuazioni molto ampie possono verificarsi anche sullo stesso dollaro piuttosto che su valute considerate sicure come ad esempio la Corona Norvegese.

Per questo motivo è sempre bene cercare di comprendere perché vogliamo comprare titoli o fondi espressi in valuta estera, vogliamo diversificare il portafoglio? Vogliamo coprirci dal rischio che l’inflazione eroda il potere d’acquisto dell’euro?

In questo ultimo caso gli esperti additano due valute che potrebbero essere utili allo scopo, il franco svizzero e lo yen giapponese; l’inflazione in questi due paesi è infatti molto contenuta e sfruttando la differenza di inflazione attesa tra l’area euro e queste nazioni potremmo beneficiare del mantenimento del potere d’acquisto.

Il concetto teorico in sé non fa una piega, ricordiamoci però che i mercati potrebbero già aver “prezzato” quest’eventualità e quindi nel rapporto tra le valute esserci già comprese queste considerazioni.

(03.01.2022)

(rubrica a cura del dott. Andrea Rizzini - Consulente ed Analista Finanziario)